LA FURBATA!


Alinghi detta le regole, ma la Coppa America 2009 resta in forse
di Luca Re (SOLE 24 ORE)
13 novembre 2007


Alinghi continua fiduciosamente a scrivere le regole per Valencia 2009, ma il limbo giudiziario creato da Oracle può trasformare la prossima Coppa America in un inferno per il defender svizzero.
Alinghi, nei giorni scorsi, ha comunicato ufficialmente il calendario della sfida per i cinque team già iscritti (spagnoli, neozelandesi, tedeschi, inglesi e sudafricani). Il destino della coppa è intanto affidato alla Corte suprema di New York, chiamata a risolvere il braccio di ferro tra Ernesto Bertarelli e Larry Ellison, patron della barca americana Oracle.Il nuovo formato della competizione I motivi della causa legale sono ormai noti: secondo Oracle, il protocollo del 2009 è contrario a molte disposizioni del "Deed of gift", depositato presso la corte di New York, che rappresenta la cornice giuridica fondamentale della coppa.
Il formato delle regate (che, lo ricordiamo, si correranno con la neonata classe di barche AC90) sembra confermare di nuovo la filosofia di Alinghi: aumentare a dismisura i poteri e diritti del defender. Quali sono i principali cambiamenti rispetto il 2007?
La competizione si articola in quattro fasi: act, trial, regate per la selezione sfidanti e match di coppa. Le prime regate inizieranno a giugno 2008, e serviranno ad assegnare bonus per le vele utilizzabili in seguito. I trial, che sostituiscono la vecchia Louis Vuitton Cup, partiranno a maggio 2009, divisi in due gironi eliminatori e poi nelle semifinali, a loro volta pensate come Round Robin tra le migliori sei barche. Il team vincente passa direttamente in finale, mentre il secondo e il terzo devono affrontarsi per conquistare il posto. Queste sono le regate di selezione: la barca più forte potrà infine duellare contro Alinghi dal 18 luglio per la coppa.La novità più rilevante è che Alinghi parteciperà ai trial: questo significa che il defender, anziché restare isolato e allenarsi per conto proprio, come avveniva nella Vuitton Cup, potrà confrontarsi con i diversi concorrenti, valutando con maggiore precisione le rispettive prestazioni. I risultati di Alinghi non modificheranno la classifica degli sfidanti; e il defender, non potendo disputare i match finali della selezione, correrà le regate parallele riservate ai team sconfitti (le "secondary series"). Alinghi, dunque, ha escogitato una formula che permette al defender di gareggiare il più a lungo possibile con i challenger, traendone i relativi benefici.Contraddizioni e incognite Alinghi evidenzia i due obiettivi essenziali del nuovo formato: garantire a tutti i partecipanti un maggior numero di regate e ridurre i costi, limitando il numero di vele per ciascun team e proibendo i test comparativi tra due imbarcazioni (sostituiti dalle regate di allenamento, gestite dalla società organizzatrice ACM). L'idea del risparmio, però, contrasta con l'introduzione delle nuove barche, più grandi e veloci. Alinghi giustifica l'idea con la volontà di realizzare un evento ancora più spettacolare e combattuto del 2007. La proposta lanciata da Mascalzone Latino, di correre con gli scafi esistenti, è caduta nel vuoto.Il nuovo formato delle regate, inoltre, è sviluppato per una base di almeno 10 concorrenti, mentre adesso sono solo cinque con l'abbandono di molti team, tra cui quelli italiani.
Il giudice Herman Cahn potrebbe rivoluzionare le sorti della coppa: se Oracle vincesse la causa, tutti i protocolli di Alinghi diventerebbero come carta straccia. A quel punto, mancando un accordo tra defender e primo sfidante, si dovrebbe gareggiare in base alle disposizioni del "Deed of gift". Sarebbe così un match al meglio di tre prove tra Alinghi e Oracle, che ha già scelto un catamarano come barca challenger.

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